C’è qualcuno che ha qualcosa da nascondere nel CGIE?Questa è la domanda che sorge spontanea dopo gli avvenimenti che si sono verificati durante l’Assemblea plenaria di giugno, quando il PD ha impedito ai consiglieri di centrodestra di accedere alla “stanza dei bottoni“.

Ma perché questa volontà feroce di tenere l’opposizione fuori dai processi decisionali? È evidente che c’è qualcosa da nascondere.
Se tutto fosse trasparente e legittimo, non ci sarebbe motivo di imporre sbarramenti così severi all’opposizione. Ma sembra che il PD non sia interessato a una vera democrazia e a un dibattito aperto e pluralistico.
Il Comitato di Presidenza del CGIE è un organismo di grande importanza, poiché è lì che si prendono decisioni cruciali. È inaccettabile che l’opposizione di centrodestra non abbia la possibilità di partecipare a tali decisioni, specialmente considerando che il CGIE dovrebbe rappresentare tutti gli italiani all’estero, indipendentemente dalle loro posizioni politiche.
Il PD è arrivato al punto di arruolare gli ascari del MAIE che vivendo oltreoceano sono meno attenti alle questioni romane.
Invece di garantire un accesso equo e democratico al processo decisionale del CGIE, questa è la prima volta nella storia dell’organismo che l’opposizione di centrodestra viene esclusa dal Comitato di Presidenza, cioè “colà dove si puote ciò che si vuole”.
È un precedente pericoloso che mina la credibilità e l’efficacia del CGIE.
Come ci si può fidare di un organismo che non permette una rappresentanza adeguata e pluralistica?
È necessario che si faccia chiarezza su questa situazione.
Il CGIE deve essere un organismo trasparente, in cui tutte le forze politiche abbiano la possibilità di partecipare e influenzare le decisioni prese. Non possiamo permettere che un partito politico utilizzi il potere per nascondere la verità e limitare la partecipazione democratica.
È tempo che il PD renda conto delle sue azioni e ponga rimedio a questa politica di esclusione. I cittadini italiani all’estero meritano una rappresentanza adeguata e democratica, e il CGIE deve essere il luogo in cui questo si realizza. Non possiamo permettere che ci siano segreti o manipolazioni nelle stanze del potere. La trasparenza e la partecipazione democratica devono essere i principi guida del CGIE.