Con Michele Schiavone, neo segretario del CGIE, la collettività italiana è restata ferma a Eboli
MAURIZIO RAVIOLA - Il PD con i suoi patronati di riferimento, appartenenti alla stessa area politica, ha eletto Michele Schiavone segretario del nuovo CGIE (Consiglio Generale Italiani all’estero).
Sono passati dieci anni dall’ultima elezione del precedente segretario, e nulla ancora si muove a Eboli.
Infatti tra i 62 membri del nuovo CGIE compresi quelli di nomina governativa, tranne poche eccezioni, avevano tutti come comune denominatore l’appartenenza al Partito (anti?) Democratico.
E così Michele Schiavone da segretario del PD-Svizzera, sembra sia diventato segretario di tutto il PD-estero, cioè il suddetto nuovo il CGIE che in realtà rappresenta il vecchio che avanza.
Lo stesso Schiavone era già consigliere del suddetto organismo da dieci anni e ora ha coronato il suo sogno personale di diventarne segretario.
Finalmente ha raggiunto la meta!
In realtà è stato eletto solo dal 3% degli italiani residenti all’estero, su circa 5 milioni che vivono oltreconfine, che aveva partecipato alle ultime elezioni del Comites che a sua volta ha eletto poi i consiglieri del CGIE.
Il PD è convinto di rappresentare tutta la comunità italiana, ma a dire la verità rappresenta solo gli iscritti dei suoi circoli politici, dei patronati e delle Associazioni che orbitano intorno al suo partito.
Al 97% della collettività italiana non interessa né il Comites né il CGIE, ormai due organismi inutili e inconsistenti come i parlamentari eletti all’estero.
Il signor Schiavone nel suo discorso di insediamento, da neo segretario di questo carrozzone inutile dell’emigrazione, ha indicato come primo obiettivo di impegnarsi, da subito, a risolvere il problema dei contributi ai Corsi di lingua e cultura italiana.
Però si è dimenticato che è stato già consigliere del CGIE negli ultimi dieci anni e allora perché non si è occupato precedentemente di questa problematica? Se non ha fatto niente prima, perché dovremmo credere che si attivi ora? O è la carica a fare l’uomo intraprendente?